Le persone decidono di andare all’Ikea quando si rendono conto che a casa mancano dei contenitori perché non sanno più dove mettere le cose che hanno, perché ne hanno troppe, e ci vanno con la mentalità di chi va al centro commerciale, la stessa del luna park.
Quindi partono con un metro a cercare, studiano tra mobili a poco prezzo, funzionali e apparentemente gradevoli e sicuramente non trovano quello che serve. Allora si arrangiano con quello che c’è, cioè: quello che-non-è-della-misura-giusta (non lo è mai!) ma ci sta… quello che-non-è-del-colore-e-della-forma-giusta … ma ci sta, quello-che-intanto-dentro-ci-metto-qualche-cosa-ma-non-tutto … allora poi vediamo, magari di nuovo all’Ikea, e così via.
Andandoci poi con la mentalità da centro commerciale e da luna-park prima di passare alla cassa, visto che tanto si è speso poco, passando attraverso un labirinto di percorsi obbligati, dove a i claustrofobici manca l’aria e viene voglia scappare, ci si riempie di cuscini, peluches, gadget e di altra roba tanto carina, poco costosa e ben esposta che finisce di riempire il carrello (il carrello!). Ma come? Ma non eravamo venuti all’Ikea per comprare un mobile perché non sappiamo più dove mettere le cose che abbiamo già in casa? E ne compriamo altre?
Ma che importa, ma che bella giornata abbiamo passato, sembrava Natale. Abbiamo comprato una cosa utile, tante altre inutili, qualcosa di dolce, qualcosa di salato e siamo tanto felici perché abbiamo fatto il nostro dovere e ci siamo riempiti di regalini e giocattolini profumanti e colorati. Non ci serve altro, che ci importa se il mobile che abbiamo comprato è orrendo e sta malissimo in casa, noi siamo accecati dal caleidoscopio della meravigliosa giornata passata tra colori festa profumi e calore, calore di casa.
Solo che poi con quel mobile ci dobbiamo convivere, ce lo siamo comprato e adesso dobbiamo farcelo andare bene ed è veramente brutto. Strano però perché quando l’abbiamo visto esposto nel centro commerciale non ci sembrava proprio, ora tutto solo soletto è proprio miserino.
Però forse forse, se ci mettiamo quel vasetto con la piantina che abbiamo comprato, proprio quello li, il ventesimo che è in casa! Ecco, tra l’altro pensandoci bene ne abbiamo un po troppi infatti sono così tanti che non sappiamo più dove metterli. Qui dobbiamo tornare all’Ikea a comprare un contenitore per sistemarli, se poi sul pavimento non c’è più spazio, per tanto che si ha già, che importa, si può sempre incominciare ad attaccare le pareti della casa.
Ecco, per fare tutto questo non serve l’architetto, anzi è meglio che non ci sia sennò smorza l’entusiasmo del carnevale. Però se non lo avete fatto prima vi consiglio di consultarlo dopo, cioè se e quando vi rendete conto che la casa è diventata un disastro. Quello bravo, l’architetto dico, arriva con il libro di Marie Kondo e vi obbliga a leggerlo, tutto! Magari non vi consiglia proprio di inginocchiarvi quando entrate in casa per salutarla, ma di sicuro vi suggerisce di averne un pudico rispetto, magari per il semplice fatto che poi siete voi a viverci dentro, e dovete starci bene, sempre, allora bisogna pensarci un pochino.
Andare all’Ikea o in qualunque altro centro commerciale va benissimo, pure passare la giornata sfrenata da shopping compulsivo ma poi queste cose che ci portiamo a casa, vogliamo metterle bene? Ne va del nostro benessere della nostra vita di tutti i giorni, quella che prevalentemente si svolge nella nostra casa, non si può vivere sempre nei centri commerciali per essere felici. Noi dobbiamo stare bene sempre.
Suggerimento del giorno: se ormai la frittata è fatta, rimedia con grazia e bellezza, la funzionalità da sola non basta.
(fotografia: mobile ikea modificato da Francesco Donato)