La progettazione per bambini richiede una cura e un’attenzione particolare perché l’ambiente in cui il bambino vive influisce sul suo benessere e quindi sul suo sviluppo, è importante perciò che vengano realizzati luoghi in cui il piccolo possa vivere bene e che siano adatti alla sua età. Queste osservazioni valgono per qualunque spazio a lui dedicato e devono essere ancora di più prese in considerazione quando si progetta la sua camera perché sarà il posto in cui passerà la maggior parte del suo tempo.
L’attenzione per il benessere dei bambini porta prima di tutto alla progettazione di spazi salubri con caratteristiche di alta qualità dell’aria, di un controllato inquinamento elettromagnetico e acustico, di una corretta disposizione degli ambienti in rapporto alle caratteristiche climatiche, e, infine, di una definizione di spazi e colori che siano gradevoli e di stimolo. Poichè le attività principali infantili sono il gioco e l’esplorazione, sia fisica che psicologica, l’ambiente deve essere un luogo sicuro e stimolante, ma mai impositivo, così il bambino potrà sperimentare in sicurezza e in libertà. Il riposo è altrettanto importante, l’ambiente deve essere perciò anche tranquillo e confortevole, il bambino deve sentirsi “al sicuro”.
Il comfort ambientale si ottiene poi anche realizzando spazi in cui i bambini possano facilmente identificarsi in modo tale da evitare effetti di disagio. Per ottenere tale risultato bisogna impiegare particolari tipologie di arredo che abbiano dimensioni, colori e forme consone all’utilizzo infantile per contribuire a rendere l’ambiente più accogliente e famigliare. E’ molto utile inoltre coinvolgere il bambino nella progettazione e nella realizzazione della sua camera accogliendo le sue personali indicazioni e facendolo partecipare alla creazione; sarà questa per lui una bellissima esperienza e avrà un ambiente veramente suo e che gli corrisponde perfettamente.
Quando si progetta per i più piccoli bisognerebbe evitare soluzioni architettoniche rigide; è opportuno quindi ragionare in termini di flessibilità usando arredi mobili affinché il bambino possa trasformare la propria camera come più gli piace e perché la stanza possa trasformarsi con il cambiamento delle esigenze del bambino. A questo proposito per decidere quando sarebbe opportuno riorganizzare la cameretta dei figli possiamo dire che esistono almeno tre periodi o fasi fondamentali di sviluppo infantile che comportano un cambiamento significativo della vita del bambino correlato alla sua camera.
Nel primo periodo, quando il bimbo è alla continua ricerca di stimoli, nell’età compresa tra gli zero e i tre anni, la camera dovrebbe essere messa in relazione diretta il più possibile con tutto l’appartamento e il bambino dovrebbe avere la possibilità di accedere liberamente a tutti gli ambienti della casa. I colori della camera dovrebbero essere stimolanti e produrre allegria e curiosità ma l’ambiente deve risultare confortevole e deve infondere tranquillità e sicurezza.
Una volta sostituita la culla del bebè con il lettino, avendo eliminato il fasciatoio e aggiunti gli opportuni armadi e contenitori, è bene mettere nella stanza il meno possibile e creare invece un’ampia area gioco. Si dovrebbe anche allestire uno spazio in cui il bambino possa scatenarsi con i giochi senza doversi preoccupare di macchiare, di sporcarsi e fare rumore.
Per vivere tranquilli è essenziale in questo periodo tenere conto delle norme di sicurezza. Per citare alcuni esempi bisogna ricordarsi che le fessure tra gli oggetti devono essere maggiori di 2 cm per evitare che il bambino ci incastri le dita o che è bene evitare spazi compresi tra i 13 e i 32 cm dove il bambino potrebbe rimanere incastrato con la testa. I materiali ed i mobili che si prendono per la camera dei bambini non devono avere spigoli vivi, devono essere certificati, testati e installati secondo il rispetto dei principi di prevenzione e di precauzione.
Nel secondo periodo che va dai quattro agli undici anni circa, il bambino utilizza gli spazi in maniera più disciplinata, continua a giocare volendo fare attività fisica ma dedica tempo anche ad attività sedentarie. In questa fase i bambini preferiscono giocare all’aperto godendo della propria libertà e autonomia e a casa svolgono invece attività più tranquille. Si cercano gli amichetti più assiduamente e maschi e femmine incominciano a stare per conto loro. A sei anni inizia la fase didattica, bisogna perciò prevedere un’adeguata zona studio bene illuminata, con un tavolo grande e una sedia comoda. Per evitare confusioni e distrazioni nella camera dovrebbe esistere un netto confine tra la zona studio e la zona gioco. Di norma i bambini preferiscono gli spazi piccoli, ma non claustrofobici, perché si sentono più a loro agio e inoltre amano conservare gelosamente le cose che hanno di più caro. Se la stanza viene condivisa con un fratello è bene, se è possibile, raddoppiare tutti gli spazi, riposo, studio, gioco e contenitori, al fine di mantenere le giuste intimità e privacy.
Il terzo periodo è quello che caratterizza l’adolescenza, una fase in cui i ragazzi stanno crescendo ma non sono ancora adulti. E’ un’età in cui è molto forte il bisogno di indipendenza e di intimità unito al rifiuto di tutto quello che ricorda l’infanzia. La stanza si trasforma e diventa un rifugio privato, dove i vestiti e gli oggetti aumentano notevolmente. Tutti i cambiamenti alla stanza devono essere assolutamente discussi con loro.
Per la scelta dei materiali della camera è bene prediligere quelli di origine naturale, per evitare il rilascio nell’aria di sostanze che possano rivelarsi nocive. Nel dubbio sarà bene garantire la corretta ventilazione dei locali, in modo tale che gli eventuali agenti tossici prodotti nell’ambiente possano essere eliminati. Le piante possono ridurre il livello di inquinamento perché assorbono la formaldeide e altre tossine, tuttavia bisogna ricordarsi, se il bambino è nella fase in cui mette tutto in bocca, che alcune sono velenose.
Anche il controllo dell’umidità e del calore determina condizioni di salubrità degli ambienti, come pure è molto importante la qualità dell’illuminazione che molto spesso viene trascurata.
I bambini sono attratti dalla luce e preferiscono gli ambienti luminosi, a volte hanno addirittura paura del buio. La luce naturale produce una forma di illuminazione prevalentemente diffusa e dovrebbe costituire almeno l’80% dell’illuminazione della stanza poichè è molto importante per il benessere psicofisico. Il suo variare durante l’arco della giornata premette una maggiore percezione dello scorrere del tempo. La radiazione solare diretta inoltre ha capacità benefiche e battericide, ma quando è troppo forte può indurre fastidio o sonnolenza. La luce artificiale invece, che può essere diffusa, localizzata e decorativa, viene usata per integrare e correggere la quantità e la qualità di luce totale necessaria per lo svolgimento delle attività nell’arco della giornata. Se viene ben collocata è molto utile per creare nell’ambiente un atmosfera molto confortevole.
Da questa sintetiche osservazioni si può capire come la cameretta dei bambini non possa essere improvvisata. E’ necessario che si dedichi una giusta cura alla sua pianificazione perché da semplice “camera” possa diventare uno spazio per la crescita.